La satira su internet non risparmia proprio nessuno.
Mi è molto piaciuta questa vignetta che ritrae due miti
della mia infanzia Oliviero Atton meglio conosciuto come Holly, e Beniamino
Price meglio noto come Benji.
Due calciatori delle elementari che hanno dato un
grandissimo contributo allo sport di nome calcio.
Prima delle veline da bombare e i petrol dollari arabi erano
loro la molla del giovine anni ’80 che lo portava ogni maledetto pomeriggio sul
campetto sotto casa, spesso di cemento, a giocare con la palla.
Un cartone sport che ha reso possibile l’impossibile.
Giappone campione del mondo e la prima fantaidea che questo
anime riesce a tirare fuori.
La seconda il tiro che disintegra la rete. Non solo la buca
ma proprio la disintegra.
Poi il campo da gioco sulla collina, il Bruno Pizzul del
campionato delle scuole elementari, la catapulta infernale, il portiere
karateka che zompa da un palo all’altro, rari come i calamari giganti che
attaccano la nave di Nemo il fallo laterale o la punizione…
E ancora poi il portiere para palline da baseball e palloni
da rugby, gli stadi non solo pieni ma stracolmi per la sfida fra la scuola X e
la scuola Y, il pallone come amico…
Ma la storia più bella che questo cartone riesce a regalarci
è quella del cardiopatico Giuliano Ross che nonostante sia nota a tutti la sua
malattia al cuore gioca a calcio col benestare dei genitori e professore perché
lui vuole così.
La favola giapponese che se fatta oggi porterebbe a
licenziamenti in tronco e assistenti sociali super impegnati a denunziare
l’incoscienza dei genitori.
E per finire il campione guappo brasiliano: Roberto.
Con questo anime, con le figurine panini, con l’ultimo gol
che mai era l’ultimo e mia mamma che urlava dal balcone “è pronto” perché il
cellulare non esisteva, ma esisteva il lucchetto per il telefono, sono
cresciuto nel culto del calcio.
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