mercoledì 11 febbraio 2015

110 e lode

110 e lode penso che sia uno dei migliori fil di Joe Pesci.
Non interpreta il “bravo ragazzo” o il classico stereotipo dell’italo-americano ma bensì un barbone che vive nei pressi dell’università di Harvad.
Un ruolo drammatico, il suo, che riesce a dargli spessore e drammaticità grazie ad ironia e simpatia.
Forse un po’ “bonario” nel complesso ma non per questo sempre scontato.
Stiamo parlando comunque di una pellicola non dello spessore di “mio cugino Vincenzo” però interessante e godibile nonostante il non velato intento di dare insegnamenti e regalare morali, cosa alquanto comune in tutti i film che hanno come scenari la scuola americana.
Un film americano anni ’90 che rispecchia molto lo stile dell’epoca, di quelle pellicole secondarie che però se paragonate al quelle italiane di oggi fanno vedere la differenza, di risorse e capacità, che c’è fra i modi di fare cinema.
Una fotografica che da corpo, luce ad una storia tutto sommato triste legata ad una amicizia “impossibile” che arricchirà entrambi i protagonisti regalando una staffetta fra adolescente e vecchio.
Questo film mi ha coinvolto emotivamente mettendomi di fronte a me stesso.
Come tratterei un barbone qualora mi capitasse questa situazione?
Oggi mi sa tanto di ipocrisia.
Sono voglioso di dargli una mano ma nel contempo ne sono impaurito e di conseguenza distaccato.
Nel film uno dei “non protagonisti” si trova a confrontarsi con questo dilemma e questo comportamento che ho.
Credo che la risposta che gli dà Joe Pesci possa calzare anche a me.
Non è di sicuro il film che mi ha aperto n universo nuovo, insomma non è l’attimo fuggente che ha cambiato la vita a molti, ma è una pellicola che mi ha aperto una visuale su me stesso regalandomi una risposta che forse già sapevo in cuor mio ma che non ascoltavo.
Mi sento quindi il diritto di consigliarlo soprattutto come variante ai vari “Porta a porta” o “Matrix”.
Avendolo visto in seconda serata solo loro i programmi che ho boicottato, ma se era in prima serata molte altre visioni avrebbero avuto la stessa fine.

Voto del film 6,5


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