venerdì 30 gennaio 2015

I Promessi Sposi de il Trio

Come spesso mi capita gironzolo per i mercatini dell’usato un po’ per perdere tempo e un po’ in cerca di stravaganze.
Guardando fra i dvd ecco una chicca della mia infanzia: il trio Marchesini-Lopez-Solenghi nel programma televisivo Promessi Sposi.
Una parodia del celebre libro del Manzoni che un po’ tutti abbiamo letto controvoglia a scuola.
Un programma RAI che ebbe grande risalto e successo di pubblico segnando, forse, il più grande successo popolare di questo trio comico.
Di questo show televisivo, al limite con l'opera teatrale e la fiction, avevo solo nebulosi ricordi come il don Abbondio canino, il “silenzio parla Agnese” e la monaca di Mmmmmmmmonza.
Rivedendolo mi sono ritrovato di fronte alla commedia di quegli anni completamente differente dalla nostra attuale.
Alcune di quelle battute le ho trovate geniali come la Bella Fighera, parodia delle telenovelas sud americane dell’epoca che imperversavano sulle reti private dell’epoca ed erano seguitissime.
Altre un po’ meno come quella del Manzoni che si ribella allo scempio di questa rivisitazione comica della sua opera. L'ho trovata troppo lenta e ripetitiva.
Personalmente, guardando questi dvd, a tratti ho riso e a tratti mi sono annoiato ma ho visto un programma fatto dalla RAI veramente strano.
Confesso che mi ha lasciato perplesso.
Sicuramente figlio dei suoi tempi ma che non so quanto potrebbe essere replicato oggi dove la prima serata finisce nella terza, altrimenti che prima serata è?; dove le scenografie sono volutamente (?) finte; dove un trio comico riesce ad impersonare uno stuolo di personaggi abbinandoli a battute oggi troppo spesso scontate.
Eppure all’epoca questo tipo di comicità televisiva andava.
Mi ricordo un rifacimento goliardico dell’Odissea fatto da canale 5 con Jerry Scotti e Moana Pozzi e con la quasi sicura regia di Beppe Recchia, ma qui non ci metto la mano sul fuoco.
Lo consiglio?
Non lo consiglio?
Lo consiglio a chi vuole scoprire una comicità datata ma che ha fatto scuola.
Al giovane che cerca qualcosa di nuovo nel vecchio, ma che però sia pronto ad annoiarsi per gustarsi meglio la battuta divertente.
Lo sconsiglio a chi non sa ridere se non con una comicità da cinepanettone.
Nonostante questa possa sembrare una comicità spiccia e un prodotto "casareccio" ed improvvisato è chiaro che non lo è.
Il solo mettere il Manzoni nella propria opera è un genialata.

Voto del programma: dal 5 al 7.




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