venerdì 2 gennaio 2015

Vacanze in America

In molti penseranno che ieri sera mi sono proprio voluto fare male nel volermi rivedere “Vacanze in America” dei Vanzina per l’ennesima volta.
Era il primo dell'anno e potevo fare mille cose diverse piuttosto che questa.
Personalmente ammetto che potevo evitare ma vista la mediocrità che la tv prospetta durante le feste, e visto che questo film non stanca di farsi, almeno per me, la scelta mi è sembrata forzata.
Poi, detto papale papale il cast, non è male, all’epoca i protagonisti (Amendola, Calè, De Sica, Fenech) erano dei big della commedia  e le battute sono sciocche ma divertenti.
La volgarità, anche se spiccia, si ingloba bene nel film e De Sica fra un’ottima caratterizzazione del parroco don Buro.
Jerry Calà mattatore, prima che si “rincoglionisse” artisticamente nei suoi ultimi lavori “Torno a vivere da solo” e “Vita Smeralda”.
Insomma se cito battute tipo: “la parte posteriore della maiala: coda”; “San Crispino da sta parte”; “Ma questa non è Las Vegas, questa è Las Sfigas”, “Regular... ma con maialonas”. … mi chiedo chi della mia generazione non l’ha mai citate in vita sua?
Poi come si può non ridere a certe scene come quella dell’ascensore; la festa gay; la partita di pallone…?
Chi non ha mai sognato di viverle per provare l’effetto che fa?
Credo che questo film, uno dei primi del genere “Vacanze” dei Vanzina, sia fra i meglio riusciti di questo filone.
Sarà il sogno del coast to coast; sarà per l’innocenza che si porta dietro dove non trasuda la voglia di fare un cinepanettone ma di raccontare un certo spaccato d’Italia che c’è stato…
Io mi sento di consigliarlo a chi, penso ormai in pochi, non l’ha mai visto e cerca qualcosa di divertente; oppure meglio per sognare e vivere un po’ un viaggio che non farà mai, un costa a costa degli Usa e chi scuola se lo può permettere al giorno d’oggi e a quello di ieri?

Voto del film: 6,5

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