lunedì 23 marzo 2015

Tu chiamale se vuoi ... emozioni

Mercoledì sera scorso, tarda serata, nel programma musicale Emozioni su rai due si è parlato delle hit 2000.
Fra la le varie canzoni che conquistarono quegli anni ci fu anche Down Down Down delle Lollipop.
Il gruppo Lollipop fu uno dei primi risultati del genere talent show che la tv italiana tirò fuori.
5 ragazze uscite da vari casting e scelte da un programma “Popstar”, messe insieme per formare la prima girl band del bel paese sulla scia delle Spice Girl che fecero scalpore, e tanti dindini, nella musica mondiale.
Un’idea non nuova, ma innovativa in quanto prima fatta con conoscenza, che ebbe le sue radici con la boy band Ragazzi Italiani, lanciata dal programma uomini e donne di Maria De Filippi.
La tv che detta la musica e che negli anni è stata l’unica a influenzare il panorama editoriale musicale italiano grazie a programmi come x-factor o amici.
Ed oggi a vedere che nel cast dell’isola dei famosi fra i volti noti c’è una concorrente di un talent show che nemmeno l’ha vinto mi fa capire che la cultura italiana è messa proprio male.
È messa male perché la più importante vetrina comunicativa è in mano a questi personaggi.
Crea programmi mediocri e vive su programmi mediocri perché quello che conta è la percentuale dell’Audience.
Un problema che la politica bada bene a non risolvere, perché non ci arriva forse o non gli frega più provabile; e che le varie emittenti televisive badano bene a no cozzare fra di loro perché è più facile conquistare un deserto che una città.
Personalmente di questi due gruppi ho pochissimi ricordi.
Odiavo i take that, antesignani inglesi dei ragazzi italiani, perché le mie compagne di classe sbavano per loro.
Amavo le space girls perché erano bone, e le lollipops sono durate talmente poco che non mi hanno dato nessun tipo di emozione.
Delle band a tavolino ho solo due ricordi forti legate a delle satire, anche perché duravano meno di una stagione.
La prima è legata al personaggio di Thomas Prostata, scrittore pulp, del programma mai dire gol, che usava le canzoni, ma soprattutto i balletti, dei ragazzi italiani per fare satira definendoli pulp.
La seconda è la canzone terra terra de i ragazzi delle ragazze.
Parodia dei ragazzi italiani nel programma Pippo Kennedy Show di Corrado Guzzanti.
La Wikipedia descrive così questo gruppo: Ragazzi delle Ragazze: parodia delle boy band degli anni Novanta, aprono il programma cantando la sigla Terra Terra. Il nome richiama vagamente i Ragazzi Italiani, boy band che nel 1997 aveva partecipato al Festival di Sanremo con il brano Vero Amore. Lo stile e i nomi sono volutamente trash e assurdi, mentre il loro "pezzo" è un inno al vuoto generazionale e al nonsense. I 5 componenti sono Geppo (Guzzanti), Giuso (Olcese), Gianfranzo (Margiotta), Sugo (Marco Marzocca) e Dado (Neri Marcorè). Tra le loro fans si distingue una giovanissima Caterina Guzzanti nel ruolo della coatta romana superficiale e un po' cafona.
Vorrei inoltre far notare che a presentare il programma Popstar, che ebbe un grandissimo successo ma che non fu mai replicato, ci fosse Daniele Bossari, l’uomo che qualsiasi trasmissione presenta affonda.



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