venerdì 6 marzo 2015

Roberto Baggio

Su Rai 3, a sfide, hanno fatto vedere un po’ di Roberto Baggio.
Sono stato fortunato ad aver visto, vissuto uno degli ultimi più grandi campioni del calcio italiano.
Non mi potrò mai scordare il suo gol con la Cecoslovacchia ai mondiali di Italia ’90.
Un mondiale che avevo tutto registrato in videocassetta.
Ciao era la mascotte; Pizzul la voce ufficiale e Gianna Nannini ed Edoardo Bennato la colonna sonora con le loro Notti Magihe.
La Gelappas aveva inventato la telecronaca simpatica che spesso prendeva il posto del più classico Bruno.
C’erano nazioni che oggi non ci sono più come la Jugoslavia e la Cecoslovacchia e quanti campioni stranieri nelle nazionali straniere: Maradona, Mattheus, Savicevic, Van Basten, Gullit, Dezzotti, Balbo, Caniggia, Stromberg, Muller…
E quanti altri campioni in campo come Valderrama, Higuita, Taffarel, Milla, Bebeto, Romario, Boban, Butraguenio, Scifo, Gascogne, Linaker…  
Grande poi il Cameron che arrivò alle semifinali perdendo 3-2 con l’Inghilterra…
Che dire poi ai mondiali di Usa ’94.
Quel rigore buttato sulla Luna che è diventato talmente una parte di noi che una pubblicità ha messo in rete facendoci vincere un mondiale col brasile.
Che mondiale strano quello americano.
Maratona fermato per dopping ancora una volta solo perché quell’Argentina era inarrestabile e tutto a livello spettatori e gioco andava oltre le aspettative.
Baresi che si rompe alla prima gara, sembra finita, ma rientra in campo per la finale giocandola benissimo e facendo a tutti gridare al miracolo.
Partite giocate a mezzogiorno lì e trasmesse in Italia (in diretta) a mezzanotte.
Ancora la voce di Pizzul.
Un Baggio mitico che le grandi squadre (Juve, Milan e Inter) non hanno esaltato (e trattato) come meritava ma che le piccole si, hanno esaltato.
Il Bologna l’ha portato in Francia.
Che anno quello.
Tantissimi gol e l’avevo al fantacalcio.
Mi ricordo che è stato il mio primo grande campione acquistato nel campionato di via Cellini.
Il secondo Mancini.
E quando arrivò a Brescia… quante magie.
Tutti lo volevamo in Asia con la nazionale ma il Trap non lo volle, forse per la paura di subire le stesse pressioni che anni prima subì Maldini che preferì uno spento Del Piero al Divin Codino.
Che grave errore.
Un vero peccato che si sia ritirato.
L’unico che fece corre sor Carletto Mazzone come un ragazzino, sotto la curva dell’Atalanta.
Un campione che è rimasto inossidabile sia prima che dopo la sentenza Bosman.
Nessuno come lui.
Un grande. Altro che Messi o Ronaldo.
Vederlo qualche tempo fa nella partita del cuore per Papa Francesco mi ha fatto uscire la lacrimuccia e provare ancora emozioni.
Quel passaggio di Diego e quel gol di Roby mi ha fatto vivere tutta la mia adolescenza.
Penso che nessun altro giocatore di oggi (esclusi Buffon, Totti e Del Piero) e del domani mi può dare queste stesse emozioni.
È proprio vero: “da quando Senna non corre più, da quando Baggio non gioca più non è domenica”
Grazie per non esserti mai arreso Roby.


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