Su Asti si potrebbero raccontare di storie.
Nel sintetico ne racconto due.
La prima è legata al PalaNatta e riprende l’affermazione
fatta nel post precedente del ex presidente faraone e dell’omologazione dell’impianto.
Non essendoci una democrazia, ma bensì una monarchia finta
costituzionale le investiture dovevano avere l’avvallo del presidente.
Così anche per il palanatta ci volle il suo ius primae
noctis.
Così l’ex presidente, ed inventore del gioco, scese ad asti
un giorno per porgere la sua mano e dire alla palestra astigiana: -alzati e
cammina nel mondo dell’hit ball-
Purtroppo mancavano le chiavi per entrare in palestra così
le misure furono prese dall’esterno dal passo del presidente.
Un po’ come facevano nell’antico egizio per delineare i
confini delle proprietà.
Un addetto veniva con un’asta che rappresentava il passo del
faraone e così si delimitavano i confini.
La seconda storia riguarda la diffida astigiana.
Mi sono accorto che raccontarla ora diventa una storia troppo
lunga.
Perciò la rimando ad un’altra volta.
Tanto c’è l’occasione.
Basta sapere che Asti è stata richiamata all’ordine, con
diffida, in passato perché io ho giocato senza protezioni in un filmato che ho
fatto al mare.
I personaggi scelti per rappresentare me e Chicco, il responsabile di Asti, sono la grande accoppiata Franco e Ciccio.
Il duo comico siciliano ha fatto diverse parodie, molte delle quali nel west.
Prendere loro è venuto un po' naturale perché rappresentano la farsa e la parodia. Un po' come questa situazione che si è creata.
Finta cortesia che nasconde un odio amaro nato perchè è difficile guardare al di fuori del proprio orticello.
In fondo questi che vengono da lontano irritano. Danno fastidio perché pretendono.
A Torino esiste ancora la mentalità del mi basto perché gioco e chi è da fuori è visto come un nemico in quanto straniero che viene a rompere il giocattolo che va bene così.
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